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Di frodo

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No il vento no 

che porta le voci

conduci piuttosto

quel canale sul fiotto più alto

che riempie la curva

in traiettoria.

Ho sentito parlare di poeti

che spostavano il corso di un fiume col pensiero

in una canzone di Vecchioni

vecchi noi tanto da non saperlo fare davvero

che c'è una giovinezza che viene prima dell' abitudine all' aria

a memoria

e di quella ti riconosco vettore

ancestrale nel guado delle tue parole

temprate alla durezza delle stelle più lontane

più confuse nelle preghiere del faro al capitano della nave

-per un mare leggero al naufragio

tessere canti di frodo-

Così mi pareva ieri quell' altro

tra i cubi di cemento del porto

perchè l' acqua non ci arrivi a fare il bagno

come il cammello da una grondaia

un teletrasporto 

tra le tue labbra

ora.

Il desiderio me lo spiego

come un canestro all' ultimo secondo

che non sai se sei più tu o il caso

ma poi ti dici bravo, che te lo meriti

ed è l' inizo della fine dei tuoi crediti

nei confronti della fortuna

e torni ad essere il solito cellanculo di sempre

perdente la tua vita

che è l' unica cosa che voglio

se non posso riavere la mia.

 

 Lorenzo Mullon - 04/05/2015 08:11:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bella
giriamo intorno sempre al tema di credere poco in noi stessi
di non aver fiducia nelle capacità creative che invece sono un tutt’uno con la vita
abbiamo perso il gioco dei bambini
con la sua immensa creatività senza domande
e continuiamo a brancolare nel buio

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